Il carrello della spesa cresce anche in Sardegna

Anche in Sardegna come in molte altre regioni d’Italia c’è stato un aumento indiscriminato dei prezzi di generi alimentari e di prima necessità. I dati diffusi dall’Istat parla di un aumento del  costo dei prodotti da carrello della spesa  dell’1,2 per cento rispetto allo 0,3 del mese di febbraio.

La denuncia di Codacons

Secondo Codacons sono i primi effetti dell’emergenza  Coronavirus sulle spese dei consumatori. Per questo  il governatore della Sardegna Christian Solinas ha promesso controlli stringenti per evitare l’aumento ingiustificato dei prezzi dei beni alimentari e di prima necessità. “Sto valutando di emanare un’ordinanza che integri l’attività del Corpo forestale e di vigilanza ambientale per fare una verifica a tappeto su tutto il territorio dell’Isola e appurare in modo puntuale che nessuno si approfitti di questo momento per incrementare i prezzi dei generi alimentari”,  ha dichiarato il Presidente.  I controlli verranno fatti  – ha spiegato – in stretto raccordo con le forze dell’ordine a ciò deputate e senza distogliere il personale del Corpo forestale dalle attività di verifica del rispetto delle ordinanze in essere”.

Si tratta di aumenti ingiustificati dal momento che tutte le filiere dell’alimentare  non solo sono rimaste aperte  ma hanno registrato anche  un aumento delle vendite.

Una mozione del Pd per monitorare i prezzi

Alcune settimane fa i  Consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Roberto Deriu, hanno sollecitato il governatore  a intervenire con urgenza per monitorare gli aumenti  indiscriminati dei prezzi su beni di primi necessità. Se infatti il caro prezzi all’inizio riguardava soprattutto le mascherine e i prodotti igienizzanti, caro prezzi sta interessando anche beni di prima necessità, compresi i generi alimentari con disagi enormi per chi è già in difficoltà.

I controlli  – ha promesso Solinas- saranno assicurati per  evitare un ulteriore impatto negativo sulla vita quotidiana delle famiglie,  messe già a dura prova dalla sospensione delle proprie attività lavorative, con stipendi ridotti o addirittura cancellati.

 

 

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