L’Italia non è più un porto sicuro

Migranti salvati dalla Alan Kurdi alla ricerca di un porto sicuro ...

E’ ufficiale “l’impossibilità di garantire porti sicuri in Italia a navi battenti bandiera straniera” in merito alla richiesta della ong Sea Eye per il  soccorso della nave Alan Kurdi. A confermarlo è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  che in una nota dichiara,  che “a causa dell’emergenza pandemica Covid19, i porti non presentano più i necessari requisiti sanitari richiesti dalla convenzione di Amburgo”.

Un decreto interministeriale ispirato ai principi di tutela della salute

A firmare il decreto interministeriale, ispirato ai principi di tutela della salute dei passeggeri e di eguaglianza di trattamento dei cittadini italiani,  è stata nei giorni scorsi la ministra Paola De Micheli che aveva già assunto decisioni analoghe per le navi da crociera e le navi passeggeri battenti bandiera straniera.

L’esecutivo ha chiesto alla Germania, in qualità di stato di bandiera, di assumere la responsabilita’ di ogni attivita’ in mare, compreso il porto di sbarco, della Alan Kurdi che non e’ ancora entrata in acque territoriali italiane.

“Nella certezza che la Germania manterra’ gli impegni assunti,  – ha aggiunto il Mit, l’esecutivo italiano e’ pronto a collaborare e il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, ad intervenire se necessario anche con l’utilizzo di mezzi propri, secondo i principi di solidarieta’ e fraternita’ con cui da sempre il Paese ha affrontato queste emergenze”.

 

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